martedì 14 aprile 2020


MAJOR LEAGUE BASEBALL

Opening Day al Suntrust Park casa degli Atlanta Braves inaugurato nel 2017

Nel blog, ogni tanto, ci occuperemo di altri sport e vorrei iniziare con uno poco conosciuto in Italia, ma tra i più popolari nei paesi del Nord e Centro America: il baseball ed in particolare la Major League Baseball.

Se fossero giorni normali, saremmo alle soglie dell’Opening Day, con stadi strapieni di tifosi festanti, tra bicchieri di birra, hamburger, patatine ed hot dog; invece, se tutto va bene, accadrà tra un mese.

Mi sono appassionato al MGDB (Meraviglioso Gioco Del Baseball - citazione Faso) incuriosito, da bambino, dai vari cappellini con sigla che venivano indossati da molti protagonisti dei telefilm americani anni ‘80.
Quello indossato da Tom Selleck in Magnum P.I., dei Detroit Tigers, ma anche quello del Giudice Milton Hardcastle, dei New York Yankees (in alcune puntate è stato sostituito da quello dei Los Angeles Dodgers).

E le card che comparivano in moltissime pellicole di Hollywood? Non ci credo che non avreste voluto collezionarle! E il campo da gioco con forma atipica, a diamante? La plastica gestualità teatrale degli arbitri? O i segnali dei coach “suggeritori” che si posizionano tra casa base e la 1° base e tra la 3° base e casa base stessa?

Card di Mike Piazza

Cominciai a studiare le regole che, inizialmente, sembravano astruse e mi appassionai sempre più, attratto da un concetto tipico dello sport americano ed ormai sconosciuto nel vecchio continente: cercare di poter dare a tutti, in un lasso di tempo ragionevole, la possibilità di puntare alla vittoria: non può esistere business se al 90% delle squadre viene tolta, in partenza, la possibilità di lottare per vincere qualcosa.

Il gioco ha origini abbastanza antiche (la MLB è la lega USA più antica), a metà del 1800 con la creazione della prima National League nel 1876.

Le squadre sono composte da 9 giocatori l’una ed il campo è un quadrato di 27,43 metri per lato, con quattro basi numerate in senso antiorario: casa base è un pentagono in gomma, 1°, 2° e 3° base sono costituiti da cuscini.
Al centro del campo, di fronte a casa base, ad una distanza di 18,40 m è posta la collinetta dalla quale il lanciatore scaglia la palla che è leggermente rialzata (circa 25 cm).


La partita dura 9 inning (riprese) in cui ciascuna squadra ha un turno di battuta, durante il quale deve fare più punti possibili; uno in difesa nel quale deve cercare di eliminare 3 battitori avversari concedendo il minor numero di punti.

Tabellone del Wringley Field - Boston Red Sox

Inizia il turno di battuta la squadra che gioca in trasferta (chiamata parte alta dell’inning; l’altra si chiama parte bassa).

L’inning termina quando viene eliminato il terzo corridore della formazione che attacca.

La compagine che al termine dei 9 inning avrà ottenuto più punti, sarà la vincitrice. Se al 9° inning le squadre fossero in parità, si giocherebbe il 10° e così via fino a quando una delle due avrà prevalso: nel baseball non esiste il pareggio.


Justin Verlander lanciatore degli Houston Astros

Se, invece, al termine dell’attacco della squadra in trasferta (parte alta), al 9° inning, la squadra di casa fosse già in vantaggio, la partita sarebbe conclusa e non ci sarebbe la parte bassa poiché ritenuta superflua ai fini del risultato.

Il punto, viene conquistato quando un battitore riesce ad arrivare a casa base dopo avere toccato tutte le altre, senza essere eliminato.

L’eliminazione, invece, può avvenire, principalmente, in tre modi:

1. il battitore colpisce la palla ma questa viene presa al volo da uno qualsiasi dei 9 avversari;

2. il battitore colpisce la palla ma gli avversari riescono a fare arrivare la palla stessa prima del corridore sulla base successiva;

3. il corridore subisce 3 strikeout. Uno strike si ha quando il lanciatore riesce a fare passare la palla all’interno di un rettangolo immaginario, che ha come lato alto i gomiti del battitore e quello inferiore le sue ginocchia (vedere rettangolo azzurro della figura qui sotto). Si considera strike anche un lancio nel quale la palla è fuori dal rettangolo azzurro ma il battitore ruota comunque la mazza nel tentativo di colpirla.

Area di strike

Se la palla non viene scagliata nella zona di strike e non viene toccata dal battitore, l’arbitro di base chiama il ball. Dopo 4 ball il battitore può andare in 1° base (si chiama base per ball).


La squadra che difende si schiera con: un lanciatore (L), ricevitore (R), 1° base (1B), 2° (2B), interbase (IB), 3° base (3B), esterno sinistro (ES), esterno centro (EC) ed esterno destro (ED).

Ruoli squadra che difende

La squadra che attacca, posiziona solo i battitori, a turno, nell’area di battuta, a destra o sinistra del ricevitore, a seconda che batta con la destra o la sinistra. L’ordine di battuta viene deciso dal manager all’inizio dell’incontro.

Le sostituzioni sono possibili solo quando il gioco è fermo. Se a essere sostituito è uno dei battitori, il giocatore che entra viene definito “corridore”. Anche il lanciatore può essere sostituito ed il subentrante si chiama rilievo. Un giocatore che viene sostituito esce dal gioco e non può più rientrare.

Generalmente un lanciatore partente viene sostituito dopo 6 o 7 inning. Esiste poi un lanciatore di rilievo “particolare” che viene inserito nell’ultimo inning, quando la squadra è in vantaggio; questo è particolarmente abile negli strikeout e il suo ruolo viene definito “closer”.

Nella American League, è previsto che anche il lanciatore si presenti in battuta. Esiste, però, la possibilità di sostituirlo con un battitore che assume il nome di “battitore designato”.

La MLB è composta dall’American League appena citata e dalla National League. Trenta squadre in totale, 15 per ciascuna delle leghe. Ognuna di queste ha tre divisioni al suo interno create considerando la posizione geografica delle città.

Loghi squadre MLB

Stadi MLB

Alla fine delle 162 partite (!) della regular season, passano ai play-off la prime delle divisioni, più le due migliori (tra tutte le restanti). Due per ogni lega che si sfidano per essere la 4° semifinalista. Dalle 4 uscirà la vincitrice di ogni lega che sfiderà l’omologa per conquistare le World Series.

Postseason 2019

La franchigia con il maggior numero di World Series vinte è quella dei New York Yankees con 27 vittorie, seguiti dai Saint Louis Cardinals (11), Boston Red Sox (9) e Oakland Athletic (9); e ancora San Francisco Giants (8) e Los Angeles Dodgers (6).

Delle trenta squadre solo sei non hanno mai vinto le World Series: Tampa Bays Rays, Texas Rangers, Seattle Mariners, Milwaukee Brewers, Colorado Rockies e San Diego Padres.

Come in tutti i tornei, esistono rivalità più o meno sentite. La prima da citare è sicuramente quella tra New York Yankees e Boston Red Sox. Nasce dalla sfida economica tra le due città ma deflagra quando Boston è obbligata a cedere, per questioni economiche, uno dei suoi giocatori più forti, Babe Ruth, agli Yankees. Fu in questo frangente che “Il Bambino” scagliò la sua maledizione ai Red Sox riassumibile in: “Senza di me non vincerete più”. Era il 1919 e Boston rivinse il titolo nel 2004…

Intense sono anche le sfide tra Los Angeles Dodgers e San Francisco Giants; la rivalità nacque a fine 1800, quando entrambe le franchigie erano a New York: i primi a Brooklyn ed i secondi a Manhattan. Oggi prosegue in California.

E ancora i “derby” di New York (ancora gli Yankees, stavolta con i Metz) e Chicago (tra Cubs e White Sox).

Sempre per questioni di “vicinanza” si devono citare Washington Nationals – Baltimore Oroiles e Saint Louis Cardinals – Kansas City Royals.


"Buster" Posey catcher dei San Francisco Giants

Ci sono poi alcune curiosità che vanno citate.

Tutte le squadre hanno ritirato la maglia n.42 in onore di Jakie Robinson, primo giocatore afroamericano a giocare nella Major League Baseball. Fino ad allora gli afroamericani giocavano in campionati “paralleli” denominati “Negro League”. Fu il presidente dei Brooklyn Dodgers a rompere il muro ingaggiando Jakie nella sua squadra.

Jackie Robinson

Bobby Bonilla è un buon ex giocatore di MLB che si è ritirato nel 2001. Perché vi parlo di lui? Aveva ancora un anno di contratto a quasi 6 milioni, che i Metz non volevano pagare dato che era ormai a fine carriera. A quel punto, il suo agente, accettò di non ricevere il compenso a patto che dal 1 luglio 2011 fino al 2035, ogni anno, incredibilmente, i Metz versassero un assegno di quasi 1,2 milioni a Bobby sì da far percepire a Bobby ben 20 milioni circa in più. Da allora il 1 luglio si festeggia il “Bonilla day”.

Bobby Bonilla

Altra curiosità interessante riguarda i Chicago Cubs: nel 1945, durante le World Series, un suo tifoso, Bill Sianis, venne espulso dallo stadio perché, nonostante i ripetuti richiami, si ostinava a portare con se la sua capra. Il tifoso, mentre abbandonava il Wringley Field, dichiarò che non avrebbero mai più giocato una partita di World Series. La maledizione è terminata nel 2006 (!).

Wringley Field casa dei Cubs inaugurato nel 1914

Chiudo con le mie previsioni per la stagione 2020 (tanto non indovino mai):

American League East: Yankees 4*, Rays 3,5*, Red Sox 3*, Blue Jays 2,5*, Orioles 1,5*;

American League Central: Indians 4*, Twins 4*, White Sox 3*, Royals 2,5*, Tigers 2,5*;

American League West: Astros 4,5*, Athletics 4*, Rangers 3,5*, Angels 3,5*, Mariners 2,5*;

National League East: Nationals 4,5*, Phillies 4*, Braves 3,5*, Metz 3,5*, Marlins 2*;

National League Central: Cubs 4,5*, Cardinals 4*, Reds 3,5*, Brewers 3*, Pirates 2*;

National League West: Dodgers 4,5*, Diamondbacks 4*, Giants 3,5, Padres 3*, Rockies 2,5*.


Panino


Fenway Park casa dei Red Sox inaugurato nel 1912

Tramonto al Progressive Field casa degli Indians inaugurato nel 1994








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