STORIA DELL’UNIONE
SPORTIVA ALESSANDRIA 1912
Denominazione: Unione
Sportiva Alessandria Calcio 1912
Anno di fondazione: 1912
Stadio:
Giuseppe Moccagatta – capienza 5.926 – terreno in erba naturale
Stagioni in Serie A: 12
(ultima stagione 1959/60) - miglior piazzamento della storia a girone unico 7°
posto (1931-32)
Stagioni in Serie B: 20
(ultima 1974/75)
Categoria attuale:
Serie C
Palmares: 2
Coppa Italia Serie C (1972/73 – 2017/18) – Coppia CONI (1927)
Divisa:
maglia grigia – pantaloncini neri – calzettoni neri
Soprannome:
Grigi, Orsi Grigi
Tifoseria: tifoserie
amiche: Genoa, Torino, Toulon (Francia) e Viareggio; tifoserie
rivali: Carrarese, Monza, Spezia, Siena, Savona, Varese, Lucchese,
Mantova, Casale
Gruppo principale:
Ultras Grigi (Curva Nord).
Premessa: questa non vuole
essere una lista cronologica degli eventi storici dei Grigi, ma solo miei
pensieri in ordine sparso su ciò che ho avuto modo di leggere.
L’Alessandria mi è sempre stata simpatica, probabilmente per il raro colore della maglia unito al suo stadio, privo di pista d’atletica e che mi ricorda da sempre il mio Filadelfia, in perfetto stile neoclassico (e poi l’amicizia tra noi Granata e loro; la loro tifoseria sempre fedele ed appassionata). Stadio Moccagatta che, tra l’altro, è stato inserito su una rivista specializzata nel settore, “Archistadia”, accanto a mostri sacri come lo Yankee Stadium o Ibrox Park come edificio caratteristico di arte neoclassica. A luglio ho avuto la fortuna di poter assistere dal vivo ad una partita del mio Toro che lì ha affrontato il Debrecen per i preliminari di Europa League ed è davvero un gioiellino.
L’Alessandria mi è sempre stata simpatica, probabilmente per il raro colore della maglia unito al suo stadio, privo di pista d’atletica e che mi ricorda da sempre il mio Filadelfia, in perfetto stile neoclassico (e poi l’amicizia tra noi Granata e loro; la loro tifoseria sempre fedele ed appassionata). Stadio Moccagatta che, tra l’altro, è stato inserito su una rivista specializzata nel settore, “Archistadia”, accanto a mostri sacri come lo Yankee Stadium o Ibrox Park come edificio caratteristico di arte neoclassica. A luglio ho avuto la fortuna di poter assistere dal vivo ad una partita del mio Toro che lì ha affrontato il Debrecen per i preliminari di Europa League ed è davvero un gioiellino.
Ingresso tribuna dello Stadio Moccagatta |
Una formazione del 1912 (le prime divise erano bianco azzurre) |
I miei primi ricordi dei Grigi
risalgono a quando spulciavo l’Almanacco del Calcio della Panini quando ancora
inseriva tutte le classifiche della storia dei campionati.
Approfondendo sono venuto a
conoscenza del fatto che il primo allenatore fosse un inglese, che si rivelò un
precursore per l’epoca: faceva praticare un calcio offensivo e spumeggiante.
Grazie a lui l’Alessandria entrò a fare parte di quello che venne definito il “quadrilatero
piemontese” (le altre tre: Pro Vercelli, Novara, Casale) che metteva in
difficoltà anche le squadre più forti. La squadra era composta da giovani
ragazzi locali che Smith allenava con metodi innovativi.
Figurina |
Spilla |
Leggendo
e documentandosi si scopre anche che questa gloriosa società ha sempre avuto un
settore giovanile florido che ha come suoi diamanti due giocatori che hanno
fatto la storia del calcio italiano e della Nazionale: Adolfo Baloncieri
e Gianni Rivera; uno agli albori del calcio e l’altro a cavallo degli
anni ’70. Il primo esordì con i grigi per poi divenire pilastro del Torino
scudettato e della Nazionale tra gli anni ’20 e ’30 con 25 reti realizzate. Tra
l’altro si deve a lui il nome con il quale venivano chiamati i ragazzi delle giovanili
del Torino: i “famosi” balonboys.
Gianni Rivera fece la sua
apparizione in uno degli ultimi campionati di A giocati dai Grigi per poi
spiccare il volo verso la gloria al Milan e con la maglia Azzurra. Fu inoltre
protagonista di quella che è ricordata da tutti come la partita della Storia:
Italia-Germania-4-3 ai Mondiali di Messico ‘70.
Adolfo Baloncieri |
Tornando alla squadra, la
prima impresa è una finale del campionato, che si chiamava 1° Divisione
della Lega del Nord, dove venne sconfitta dalla Pro Vercelli; in generale, come
già detto, in quegli anni l’Alessandria svolgeva un ruolo da protagonista. E
tale rimase anche nei primi anni del girone unico fino a metà anni ’30 con il
miglior posto conquistato nella storia, il 7° nel 1931/32.
Non so se lo sapete ma il
grande Pelè giocò nel 1967 al Moccagatta contro l’Alessandria (che
giocava in C) un’amichevole organizzata per gli 800 anni del comune
alessandrino. O’ Rey segnò e fece un assist nel 2-0 finale uscendo tra ali di
folla in tripudio.
Pochi anni dopo si verifica un
altro episodio particolare: l’Alessandria vince la Coppa Italia di
Serie C alla prima edizione sconfiggendo l’Avellino al Flaminio. La
particolarità è che la partita fu sospesa al 112’ sul 4-2 per i Grigi per
invasione di campo dei tifosi dei Lupi. Il Giudice Sportivo confermò il
risultato del campo che consegnava il trofeo ai piemontesi.
Purtroppo
spulciando i vari documenti si scopre che a illuminati presidenti come
Giuseppe Moccagatta, Silvio Sacco e in tempi più recenti Gino Amisano e Luca Di
Masi si alternarono anni di squali e personaggi che hanno sfruttato questa
squadra.
Il presidente Moccagatta
è suo malgrado protagonista di una storia particolare. Rileva la squadra, la
riporta nella massima serie nel 1946 e nello stesso anno viene eletto sindaco
della Città. Il destino, però, è in agguato e se lo porta via prematuramente
nel settembre dello stesso anno. Poco dopo a lui venne intestato lo stadio fino
ad allora denominato Comunale.
Soprattutto
nel periodo più recente si avvicinarono al club presidenti senza scrupoli che
hanno sfruttato il più possibile i Grigi.
Tra
questi la famiglia Calleri che iniziò la scalata verso il calcio di
vertice. Rilevarono la squadra, investirono parecchio, salvo, dopo due
stagioni, fare i bagagli per spostarsi a Roma sponda bianco celeste, portando
con loro i migliori giocatori della prima squadra e del vivaio.
Ad
inizio del nuovo secolo arrivò anche il fallimento per inadempienze economiche
facendo toccare il punto più basso della storia: ripartenza dall’Eccellenza
piemontese con la denominazione di Nuova Alessandria 1912, cosa non gradita
dalla tifoseria. L’anno successivo una proprietà di imprenditori locali
riacquistò il titolo sportivo.
Dopo
una faticosa e lenta risalita, un nuovo crollo dovuto alla presidenza Veltroni portò
l’Alessandria ad una retrocessione per calcio scommesse.
Poi
tanti anni di oblio fino all’avvento dell’attuale presidente, il già citato Di
Masi, giovane e capace imprenditore torinese, che riorganizza la Società e
ristruttura il Moccagatta che oggi unisce perfettamente l’architettura del 1929
con le abitudini e le regole attuali.
Il campo per ora non lo sta
ancora premiando come meriterebbe però la cavalcata nella Coppa Italia del
2015/16 è storia e si può dire che, tifosi milanisti e di squadre rivali a
parte, tutti in quelle due partite di semifinale simpatizzavano per gli Orsi
Grigi. Eliminarono Palermo e Genoa (squadre di Serie A) e Pro Vercelli e Spezia
(squadre di Serie B) fermandosi solo di fronte al Milan.
Tifosi Grigi a San Siro |
I Grigi a Torino in Curva Maratona |
Una bella squadra amica del nostro TORO...bravi nell'articolo ho scoperto storie non conosciute!! Grazie
RispondiEliminaSiamo contenti ti sia piaciuto. Grazie.
RispondiElimina