giovedì 9 aprile 2020

L'Unione Sportiva Alessandria 1912


STORIA DELL’UNIONE SPORTIVA ALESSANDRIA 1912
                              
                                   


Denominazione: Unione Sportiva Alessandria Calcio 1912
Anno di fondazione: 1912
Stadio: Giuseppe Moccagatta – capienza 5.926 – terreno in erba naturale
Stagioni in Serie A: 12 (ultima stagione 1959/60) - miglior piazzamento della storia a girone unico 7° posto (1931-32)
Stagioni in Serie B: 20 (ultima 1974/75)
Categoria attuale: Serie C
Palmares: 2 Coppa Italia Serie C (1972/73 – 2017/18) – Coppia CONI (1927)
Divisa: maglia grigia – pantaloncini neri – calzettoni neri
Soprannome: Grigi, Orsi Grigi
Tifoseria: tifoserie amiche: Genoa, Torino, Toulon (Francia) e Viareggio; tifoserie rivali: Carrarese, Monza, Spezia, Siena, Savona, Varese, Lucchese, Mantova, Casale
Gruppo principale: Ultras Grigi (Curva Nord).

Coreografia in Curva Nord


Premessa: questa non vuole essere una lista cronologica degli eventi storici dei Grigi, ma solo miei pensieri in ordine sparso su ciò che ho avuto modo di leggere.
L’Alessandria mi è sempre stata simpatica, probabilmente per il raro colore della maglia unito al suo stadio, privo di pista d’atletica e che mi ricorda da sempre il mio Filadelfia, in perfetto stile neoclassico (e poi l’amicizia tra noi Granata e loro; la loro tifoseria sempre fedele ed appassionata). Stadio Moccagatta che, tra l’altro, è stato inserito su una rivista specializzata nel settore, “Archistadia”, accanto a mostri sacri come lo Yankee Stadium o Ibrox Park come edificio caratteristico di arte neoclassica. A luglio ho avuto la fortuna di poter assistere dal vivo ad una partita del mio Toro che lì ha affrontato il Debrecen per i preliminari di Europa League ed è davvero un gioiellino.


Ingresso tribuna dello Stadio Moccagatta


Una formazione del 1912 (le prime divise erano bianco azzurre)

                     

                                                                                                       
I miei primi ricordi dei Grigi risalgono a quando spulciavo l’Almanacco del Calcio della Panini quando ancora inseriva tutte le classifiche della storia dei campionati.
Approfondendo sono venuto a conoscenza del fatto che il primo allenatore fosse un inglese, che si rivelò un precursore per l’epoca: faceva praticare un calcio offensivo e spumeggiante. Grazie a lui l’Alessandria entrò a fare parte di quello che venne definito il “quadrilatero piemontese” (le altre tre: Pro Vercelli, Novara, Casale) che metteva in difficoltà anche le squadre più forti. La squadra era composta da giovani ragazzi locali che Smith allenava con metodi innovativi.
                        
Figurina
Spilla
L’Alessandria dei pionieri era una squadra sempre protagonista nei gironi regionali e che si meritò di fare parte del primo torneo di Serie A girone unico (1929/30).
Leggendo e documentandosi si scopre anche che questa gloriosa società ha sempre avuto un settore giovanile florido che ha come suoi diamanti due giocatori che hanno fatto la storia del calcio italiano e della Nazionale: Adolfo Baloncieri e Gianni Rivera; uno agli albori del calcio e l’altro a cavallo degli anni ’70. Il primo esordì con i grigi per poi divenire pilastro del Torino scudettato e della Nazionale tra gli anni ’20 e ’30 con 25 reti realizzate. Tra l’altro si deve a lui il nome con il quale venivano chiamati i ragazzi delle giovanili del Torino: i “famosi” balonboys.
Gianni Rivera fece la sua apparizione in uno degli ultimi campionati di A giocati dai Grigi per poi spiccare il volo verso la gloria al Milan e con la maglia Azzurra. Fu inoltre protagonista di quella che è ricordata da tutti come la partita della Storia: Italia-Germania-4-3 ai Mondiali di Messico ‘70.
Adolfo Baloncieri
                                                
Gianni Rivera
Tornando alla squadra, la prima impresa è una finale del campionato, che si chiamava 1° Divisione della Lega del Nord, dove venne sconfitta dalla Pro Vercelli; in generale, come già detto, in quegli anni l’Alessandria svolgeva un ruolo da protagonista. E tale rimase anche nei primi anni del girone unico fino a metà anni ’30 con il miglior posto conquistato nella storia, il 7° nel 1931/32.
Non so se lo sapete ma il grande Pelè giocò nel 1967 al Moccagatta contro l’Alessandria (che giocava in C) un’amichevole organizzata per gli 800 anni del comune alessandrino. O’ Rey segnò e fece un assist nel 2-0 finale uscendo tra ali di folla in tripudio.

Pelè al Moccagatta










 
                                                        
Pochi anni dopo si verifica un altro episodio particolare: l’Alessandria vince la Coppa Italia di Serie C alla prima edizione sconfiggendo l’Avellino al Flaminio. La particolarità è che la partita fu sospesa al 112’ sul 4-2 per i Grigi per invasione di campo dei tifosi dei Lupi. Il Giudice Sportivo confermò il risultato del campo che consegnava il trofeo ai piemontesi.
Purtroppo spulciando i vari documenti si scopre che a illuminati presidenti come Giuseppe Moccagatta, Silvio Sacco e in tempi più recenti Gino Amisano e Luca Di Masi si alternarono anni di squali e personaggi che hanno sfruttato questa squadra.
Il presidente Moccagatta è suo malgrado protagonista di una storia particolare. Rileva la squadra, la riporta nella massima serie nel 1946 e nello stesso anno viene eletto sindaco della Città. Il destino, però, è in agguato e se lo porta via prematuramente nel settembre dello stesso anno. Poco dopo a lui venne intestato lo stadio fino ad allora denominato Comunale.
Soprattutto nel periodo più recente si avvicinarono al club presidenti senza scrupoli che hanno sfruttato il più possibile i Grigi.
Tra questi la famiglia Calleri che iniziò la scalata verso il calcio di vertice. Rilevarono la squadra, investirono parecchio, salvo, dopo due stagioni, fare i bagagli per spostarsi a Roma sponda bianco celeste, portando con loro i migliori giocatori della prima squadra e del vivaio.
Ad inizio del nuovo secolo arrivò anche il fallimento per inadempienze economiche facendo toccare il punto più basso della storia: ripartenza dall’Eccellenza piemontese con la denominazione di Nuova Alessandria 1912, cosa non gradita dalla tifoseria. L’anno successivo una proprietà di imprenditori locali riacquistò il titolo sportivo.
Dopo una faticosa e lenta risalita, un nuovo crollo dovuto alla presidenza Veltroni portò l’Alessandria ad una retrocessione per calcio scommesse.
Poi tanti anni di oblio fino all’avvento dell’attuale presidente, il già citato Di Masi, giovane e capace imprenditore torinese, che riorganizza la Società e ristruttura il Moccagatta che oggi unisce perfettamente l’architettura del 1929 con le abitudini e le regole attuali.
Il campo per ora non lo sta ancora premiando come meriterebbe però la cavalcata nella Coppa Italia del 2015/16 è storia e si può dire che, tifosi milanisti e di squadre rivali a parte, tutti in quelle due partite di semifinale simpatizzavano per gli Orsi Grigi. Eliminarono Palermo e Genoa (squadre di Serie A) e Pro Vercelli e Spezia (squadre di Serie B) fermandosi solo di fronte al Milan.
       
Tifosi Grigi a Genova
Tifosi Grigi a San Siro

I Grigi a Torino in Curva Maratona
Oggi occupa stabilmente le posizioni che permettono di accedere ai play-off e sono convinto che nel breve periodo rivedremo l’Alessandria in Serie B; e me lo auguro perché questa tifoseria lo merita.
        
Il Presidente Di Masi
Coreografia in Curva Nord
Una formazione della stagione 1929/30 


                      




           
           

2 commenti:

  1. Una bella squadra amica del nostro TORO...bravi nell'articolo ho scoperto storie non conosciute!! Grazie

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  2. Siamo contenti ti sia piaciuto. Grazie.

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