lunedì 25 maggio 2020



COSA NON HA FUNZIONATO NEL TORO 2019/20




Cosa non ha funzionato, nel Toro, in questa stagione? Se avessi una risposta certa, sarei a dirigere il Barcellona, anziché le mie squadre di fantacalcio.

Senza, quindi, la pretesa di avere la verità in tasca, vorrei esprimere la mia opinione in merito.

Attribuire la colpa ai preliminari di Europa League è puerile e fuorviante, perché le motivazioni sono più profonde.

Una società come il Toro, per funzionare, ha bisogno di avere una società strutturata, con figure competenti al posto giusto, che godano di una certa autonomia decisionale.

Il presidente deve fare il presidente, nominare un amministratore delegato al quale demanda le scelte del budget per il mercato e il monte ingaggi. L’AD, bilancio alla mano, stabilisce una cifra massima che la società mette a disposizione dell’area tecnica per il mercato e per la stagione. Il DS sceglie i giocatori dopo essersi consultato con il Mister.

Vi sembra che al Toro succeda questo?

Da fine inverno 2019 si sapeva che Petrachi avesse scelto la Roma ma il presidente Cairo non si è attivato. Ha cercato lo scontro per spillare quattro spicci ai giallorossi ma si è disinteressato totalmente del fatto che quei mesi di ripicche hanno portato ad un inevitabile immobilismo sul mercato.

Massimo Bava con il presidente Cairo

Allora scelse la promozione interna di Massimo Bava, perché aveva fatto molto bene a livello giovanile, (con budget inesistente messo a disposizione) ma soprattutto perché a basso costo.

E così torniamo indietro di anni, al “one man show” che tanti disastri ha fatto al Toro, fino all’arrivo del duo Petrachi-Ventura che, di fatto, avevano limitato lo strapotere decisionale del Presidente.

Di fatto, Bava è stato esautorato sin dal principio, non presentandolo mai a stampa e tifosi ma, cosa più grave, nemmeno alla squadra. Così facendo il peso di Bava, e di conseguenza della società, nello spogliatoio è prossimo allo zero.

Questo può andare bene, forse, quando le cose girano per il verso giusto ma, alle prime difficoltà, succede un disastro. L’allenatore rimane solo contro tutti, lo spogliatoio, anche se unito, perde fiducia in questo e nella dirigenza. Le incertezze si ripercuotono inevitabilmente sul campo.

Come non bastassero tutti questi errori, non si è capito che la rosa, lo scorso anno, era andata oltre i propri limiti, con quasi tutti i suoi i suoi componenti; cosa difficile da ripetere.

Mazzarri aveva ottenuto ottimi risultati con il suo 3-5-2 o 5-3-2, modulo nel quale è fondamentale avere i due esterni dei 5 capaci di crossare e di spingere con costanza: in rosa si sono confermati Ola, Ansaldi e De Silvestri e poi preso in prestito Laxalt nelle battute finali di agosto (giocatore che il tecnico stesso dichiarò non essere adatto per quel ruolo).

Ola ancora acerbo e reduce dalla Coppa d’Africa, Ansaldi (gran giocatore) purtroppo soggetto a infortuni e Lollo, che certo non può giocare tutte le partite. Anche un incompetente avrebbe notato la lacuna.

Altro ruolo imprescindibile era un centrocampista completo e che vedesse la porta: Meitè, Lukic, Baselli e Rincon hanno al loro attivo 1 gol su 101 partite tra preliminari di Europa League, Campionato e Coppa Italia in questa stagione. Mazzarri chiese un giocatore con quelle qualità: arrivò Verdi…

Simone Verdi

È vero che Mazzarri chiede rose non ampie, ma le vorrebbe ben distribuite. Il Toro ha iniziato il campionato con SETTE tra attaccanti centrali ed esterni, con un Mister che l’anno prima ne schierava uno e mezzo o al massimo due.

Tutti questi giocatori offensivi hanno "obbligato" Mazzarri al cambio di modulo, che è passato dal... al 4-3-3 o 3-4-3: peccato che il nostro centrocampo non sia minimamente in grado di reggere tre giocatori offensivi.

Alla prime difficoltà, il tecnico è finito nell’occhio del ciclone ed è andato totalmente in confusione, vista la già citata totale assenza della società.
Da qui a prestazioni oscene il passo è stato brevissimo, con una squadra allo sbando e mal assortita.

Per dimostrare le totali non ambizioni, a gennaio 2020 si è sbrigativamente ceduto Iago, uno dei migliori realizzatori delle ultime stagioni, anche se reduce da infortunio.
Con lui è stato rispedito al mittente anche Laxalt, nelle ultime ore di mercato; tempistica che, di fatto, ha impedito di trovargli un sostituto.

Il COVID19 ha interrotto la caduta libera, permettendo a Longo e Asta di reimpostare la preparazione e di conoscere meglio le qualità della rosa.

Stringiamo i denti e portiamo a casa questi maledetti 12/13 punti.

Davide Vagnati

È stato da poco presentato Davide Vignati, che ha fatto bene a Ferrara...ma, come tutti i tifosi del Toro si chiedono, lo lascerà lavorare in autonomia?

Io me lo auguro con tutto il cuore, ma dopo 15 anni nutrire qualche dubbio credo sia lecito.

Comunque sia, Sempre Forza Vecchio Cuore Granata!!!

Panino





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