COSA NON HA FUNZIONATO NEL TORO 2019/20
Cosa non ha funzionato, nel
Toro, in questa stagione? Se avessi una risposta certa, sarei a dirigere il
Barcellona, anziché le mie squadre di fantacalcio.
Senza, quindi, la pretesa di
avere la verità in tasca, vorrei esprimere la mia opinione in merito.
Attribuire la colpa ai
preliminari di Europa League è puerile e fuorviante, perché le motivazioni sono
più profonde.
Una società come il Toro, per
funzionare, ha bisogno di avere una società strutturata, con figure competenti
al posto giusto, che godano di una certa autonomia decisionale.
Il presidente deve fare il
presidente, nominare un amministratore delegato al quale demanda le scelte del
budget per il mercato e il monte ingaggi. L’AD, bilancio alla mano, stabilisce
una cifra massima che la società mette a disposizione dell’area tecnica per il
mercato e per la stagione. Il DS sceglie i giocatori dopo essersi consultato
con il Mister.
Vi sembra che al Toro succeda
questo?
Da fine inverno 2019 si sapeva
che Petrachi avesse scelto la Roma ma il presidente Cairo non si è attivato. Ha
cercato lo scontro per spillare quattro spicci ai giallorossi ma si è disinteressato
totalmente del fatto che quei mesi di ripicche hanno portato ad un inevitabile
immobilismo sul mercato.
Massimo Bava con il presidente Cairo |
Allora scelse la promozione
interna di Massimo Bava, perché aveva fatto molto bene a livello giovanile,
(con budget inesistente messo a disposizione) ma soprattutto perché a basso
costo.
E così torniamo indietro di
anni, al “one man show” che tanti disastri ha fatto al Toro, fino all’arrivo
del duo Petrachi-Ventura che, di fatto, avevano limitato lo strapotere
decisionale del Presidente.
Di fatto, Bava è stato
esautorato sin dal principio, non presentandolo mai a stampa e tifosi ma, cosa
più grave, nemmeno alla squadra. Così facendo il peso di Bava, e di conseguenza
della società, nello spogliatoio è prossimo allo zero.
Questo può andare bene, forse,
quando le cose girano per il verso giusto ma, alle prime difficoltà, succede un
disastro. L’allenatore rimane solo contro tutti, lo spogliatoio, anche se
unito, perde fiducia in questo e nella dirigenza. Le incertezze si ripercuotono
inevitabilmente sul campo.
Come non bastassero tutti
questi errori, non si è capito che la rosa, lo scorso anno, era andata oltre i
propri limiti, con quasi tutti i suoi i suoi componenti; cosa difficile da
ripetere.
Mazzarri aveva ottenuto ottimi
risultati con il suo 3-5-2 o 5-3-2, modulo nel quale è fondamentale avere i due esterni
dei 5 capaci di crossare e di spingere con costanza: in rosa si sono confermati
Ola, Ansaldi e De Silvestri e poi preso in prestito Laxalt nelle battute finali
di agosto (giocatore che il tecnico stesso dichiarò non essere adatto per quel
ruolo).
Ola ancora acerbo e reduce
dalla Coppa d’Africa, Ansaldi (gran giocatore) purtroppo soggetto a infortuni e
Lollo, che certo non può giocare tutte le partite. Anche un incompetente avrebbe
notato la lacuna.
Altro ruolo imprescindibile era un centrocampista completo e che vedesse la porta: Meitè, Lukic, Baselli e
Rincon hanno al loro attivo 1 gol su 101 partite tra preliminari di Europa
League, Campionato e Coppa Italia in questa stagione. Mazzarri chiese un
giocatore con quelle qualità: arrivò Verdi…
Simone Verdi |
È vero che Mazzarri chiede
rose non ampie, ma le vorrebbe ben distribuite. Il Toro ha iniziato il
campionato con SETTE tra attaccanti centrali ed esterni, con un Mister che
l’anno prima ne schierava uno e mezzo o al massimo due.
Tutti questi giocatori
offensivi hanno "obbligato" Mazzarri al cambio di modulo, che è passato dal... al 4-3-3 o 3-4-3: peccato che il nostro
centrocampo non sia minimamente in grado di reggere tre giocatori offensivi.
Alla prime difficoltà, il
tecnico è finito nell’occhio del ciclone ed è andato totalmente in confusione,
vista la già citata totale assenza della società.
Da qui a prestazioni oscene il
passo è stato brevissimo, con una squadra allo sbando e mal assortita.
Per dimostrare le totali non
ambizioni, a gennaio 2020 si è sbrigativamente ceduto Iago, uno dei migliori
realizzatori delle ultime stagioni, anche se reduce da infortunio.
Con lui è stato rispedito al
mittente anche Laxalt, nelle ultime ore di mercato; tempistica che, di fatto,
ha impedito di trovargli un sostituto.
Il COVID19 ha interrotto la
caduta libera, permettendo a Longo e Asta di reimpostare la preparazione e di
conoscere meglio le qualità della rosa.
Stringiamo i denti e portiamo
a casa questi maledetti 12/13 punti.
Davide Vagnati |
È stato da poco presentato
Davide Vignati, che ha fatto bene a Ferrara...ma, come tutti i tifosi del
Toro si chiedono, lo lascerà lavorare in autonomia?
Io me lo auguro con tutto il
cuore, ma dopo 15 anni nutrire qualche dubbio credo sia lecito.
Comunque sia, Sempre Forza
Vecchio Cuore Granata!!!
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